ROMA, overview

[Lo so che questo è un blog su Malaga e sull’Andalusia e che Roma non c’entra niente, MA è pur sempre il mio blog. Ed è stata la mia prima volta nella capitale. E devo raccontarlo, perché questa città mi esplode dentro.]

Roma è stata un pugno in un occhio. Arrivo a Termini, vengo raccattata da un amico (che da ora in poi chiameremo Amico Romano di Periferia) e scaraventata in quel labirinto che è la stazione capitolina, attraverso scale mobili che vanno sempre più in basso finchè penso quasi di essere arrivata alle catacombe e invece no, è solo l’entrata della famigerata metro B. Corri! È piena, ho la valigia, sono vestita pesante perché arrivo da Vicenza e lì diluviava, ma qui ci sono 30 gradi ed io sudo, soffro e divento paonazza. La gente spintona, manco un paio di fermate che il mio amico mi tira fuori dal vagone di peso, usciamo e lui è lì: il Colosseo. E in quel momento mi passa il caldo, mi passa l’insofferenza e realizzo che finalmente, FINALMENTE CAZZO, sto vedendo la mia capitale.

L’Amico Romano di Periferia mi scatta una foto così: sconvolta, accaldata, con la valigia e la bottiglia d’acqua in mano mentre poso trionfante davanti alla rovina più famosa del mondo.

Sicuramente è stato meno impattante per me che per tutti i giappo-cinesi presenti, considerato che sono mezza veronese e ho passato l’infanzia giocando davanti all’Arena, ma comunque è una gran bella vista (questo però, all’ARdP orgoglione, non gliel’ho detto).

CAPUT MUNDI!

Se c’è una cosa che imparo subito, è che ROMA È TROPPA. A vista d’occhio, in qualsiasi direzione si guardi, c’è qualcosa di importante da vedere. Roma è una sindrome di stendhal continua e a me è venuta istantaneamente l’ansia della turista che ha 3 giorni di tempo e una marea di monumenti davanti a sè.

Lo so, lo so, ho scoperto l’acqua calda. Ma cosa volete, era tutta la vita che mi preparavo per vederla e nonostante questo, non ero pronta. Si è mai pronti per vedere Roma? Non lo so. Sapevo che c’erano tantissime cose da vedere, ma contavo che non fossero tutte una di fianco all’altra in un maestoso gruppo monumentale in cui devi fare la conta per decidere dove andare prima.

Prima di me, l’hanno vista tutti: gli amici australiani, venuti apposta dall’altra parte del mondo, il mio ragazzo spagnolo, l’amica finlandese, la mia famiglia (2 volte), incluso il mio fratellino, che alla sua prima vacanza capitolina aveva neanche 3 anni, i miei nonni (tipo 5 volte) e praticamente chiunque altro io abbia mai conosciuto.

Insomma, nel mondo mancavo solo io.

Una delle primissime viste che mi ha accolto a Roma <3

Una delle primissime viste che mi ha accolto a Roma ❤

Cosa immaginavo di Roma?

Cocci e monumenti. Sanpietrini, archi romani, acquedotti e tanto traffico. Avevo ragione su tutto, ma non sapevo in quale quantità. In realtà, in un certo modo pensavo di aver già visto quasi tutto perché alla fin fine Roma è sempre in tv: al tg, nei film, nelle serie tv. Palazzo Madama e il Quirinale? Pffff, visti mille volte alle Iene! Ma poi, chevelodicoaffà, vederlo di persona è tutta un’altra cosa.

Cosa NON immaginavo di Roma?

L’onnipresenza di obelischi e fontane. Ad ogni angolo, ad ogni piazza, ad ogni intersezione. Obelischi! Fontane!

Giordano Bruno, nel luogo in cui fu dato alle fiamme.

Giordano Bruno, nel luogo in cui fu dato alle fiamme.

Fontane grandi, fontane medie, fontanelle per bere. Acqua dappertutto. Col caldo che faceva, menomale che ‘sta città ne è disseminata. Manco a dirlo, usciva freschissima ed ogni volta che riempivo la bottiglietta mi fermavo a pensare ‘madò, sto bevendo acqua che mi arriva direttamente dagli acquedotti romani! Acqua con 2.000 anni di storia!‘ Sì, sono così: suggestionabile fino al midollo. Che poi a dire la verità pure a Vicenza c’abbiamo gli acquedotti e i sanpietrini romani eh, gli stessi proprio. Però vuoi mettere bere acqua a Vicenza e berla a Roma, nella culla della civiltà? I romani hanno inventato la CLOACA MAXIMA, per dio!

Luogo più figo in cui ho riempito la bottiglietta: Campo de’ Fiori, sotto lo sguardo sconsolato di Giordano Bruno.

 

il mio primissimo libro di latino, in IV ginnasio

Il giorno dopo il mio arrivo era – fatalità! – la prima domenica del mese. A Roma ciò significa solo una cosa: RESSA. I musei statali sono gratis quindi le sgomitate per entrare arrivano a livelli da wrestling, ma noi non ci siamo persi d’animo. Io e l’ARdP insieme siamo una squadra perfetta: lui sapeva come arrivare ai posti, ed io farneticavo su case e templi. Non riesco a spiegare il misto di ammirazione ed umiltà che ti prende, quando hai passato 5 anni a tradurre versioni dal latino che parlano di Roma e degli stessi monumenti che tu hai davanti agli occhi adesso, 2.000 anni dopo. Siamo in coda sulla Via Sacra e so che mi sta per venire un coccolone. Non so se per i 35 gradi all’ombra (che ombra poi?) o per l’emozione.

Quella prima domenica del mese, riusciamo a vedere il Foro Romano intero, il Colosseo, i Musei Capitolini (questi gratis solo per i romani, noi comuni mortali ci lasciamo 15€) e il Vittoriale. È difficile concentrarsi sulla maestosità quando hai accanto un ARdP che non fa che dire ‘anvedi dove mi hai portato aò, io qua mica ci ero mai entrato!‘ (frase valida per tutti i posti sopra citati). Sono contenta perché scoprire una città insieme è sempre bello, poi l’importante è avere un Cicerone che conosca bar e che sappia girare la città (i suoi due punti forti, sicuramente), per i monumenti ci sono le guide.

Una cosa che mi è piaciuta subito di Roma è la sua pratica e spiazzante logica geografica, quasi teutonica oserei dire. È impossibile perdersi:

i fori imperiali? A Via dei Fori Imperiali.

Il Colosseo? Ma su Piazza del Colosseo!

La chiesa di S. Luigi dei Francesi? Chiaramente a Piazza di San Luigi dei Francesi.

 

- Senti Faustina, me sò stufati degli archi. Quest'anno te regalo un tempio, te piace? Poi i barboni sulle scale 'ii levamo, nun te preoccupà.

– Senti Faustina, me sò stufato deji archi. Quest’anno te regalo un tempio, te piace? Poi i barboni sulle scale ‘ii levamo, nun te preoccupà.

E via così! L’ho trovato esilarante e fantastico, e anche piuttosto utile, ogni volta che invece di sbattermi a tirare fuori il cellulare per guardare maps decidevo dove volevo andare, mi inventavo la via e al 90% c’azzeccavo. Meraviglioso, come arrivare al Quirinale per sbaglio, camminando a caso dalla fontana di Trevi mentre ero al telefono con mia sorella: ci volevo andare ma non sapevo dov’era, e siccome mentre parlo al cel mi piace muovermi, ci sono finita davanti. Ammetterò che ho dovuto guardare la mappa per sincerarmi che era davvero lui. Ormai era lunedì, ci volevo entrare perché mia madre mi aveva detto mille volte che ‘sto nuovo Mattarella l’ha aperto al pubblico, tutti i giorni!’ e io ho ovviamente pensato subito: figata! ci vado per forza. Invece il mattacchione di Mattarella non l’ha aperto tutti i giorni, ma solo la domenica mattina. Peccato, ma non mi pento più di tanto perché anche avendolo saputo prima l’avrei comunque sacrificato per vedermi la Roma antica che, a confronto col Quirinale, ma lévati proprio. È un bel palazzo, ma non credo che durerà duemila anni dai.

Ci ho messo quasi 2 settimane a scrivere questo post e non è manco completo, aggiungendo e togliendo ad ogni piè sospinto, finché mi sono accorta che non sarebbe mai stato perfetto perché, semplicemente, non ho la capacità per descrivere tutto ciò che è Roma. Seguiranno più post, per forza. Ci ho provato e ho fallito, non mi piace nulla di quello che ho scritto e non rende neanche 1/millesimo di tutto quello che ho visto e fatto, ma non importa, nel mio cervello c’è, è tutto lì.

7 commenti

  1. Ma lo sai che una delle teoria sulla caduta dell’Impero Romano è che si siano autoavvelenati col bronzo degli acquedotti? 😀 Forse ti ho rovinato la gioia delle fontanelle… 🙂

    1. Ma stai scherzando? E me lo dici così?? 😛

      1. Ahah no worries, scommetto che l’ASL è più efficiente ai giorni nostri… 😀

  2. Credo sia la prima volta che leggo di Roma su un blog, aho! Io poi so’ come l’amico tuo, una de periferia (anche se la Garbatella è praticamente centro). Le fontanelleeeeee, ahhhh, sono una delle poche cose che mi manca nel profondo, quell’acqua buona e fresca e autoavvelenante a quanto pare …per curiosità, in che quartiere alloggiavi?

    1. Nessun quartiere, fuori da tutto! Acilia, lungo la via del mare 🙂

  3. La conosco bene Acilia, ci vive una delle mie migliori amiche!

  4. Adoro Roma! Ci ho vissuto per tre anni e l’ho amata ogni singolo giorno, anche con i suoi difetti.
    Per me è la città più bella del mondo.

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